mercoledì 27 giugno 2012

Genova 2001

Appello per una mobilitazione internazionale in solidarietà con i condannati per gli scontri [it-en-de-es]

Appello per una mobilitazione internazionale in solidarietà ai condannati per gli scontri di Genova 2001

Il 13 Luglio si terrà, presso la Corte di Cassazione di Roma, l'ultimo grado di giudizio del processo contro 10 tra compagne e compagni condannati per aver partecipato agli scontri avvenuti a Genova, nel luglio 2001, in occasione del vertice del G8.

Gli imputati sono stati condannati dal tribunale di Genova a pene pesantissime, dai 10 ai 15 anni, e ora le sentenze rischiano di diventare esecutive.

In dieci fungono da capro espiatorio: tramite loro lo Stato vuole attaccare le centinaia di migliaia di persone che scesero in strada quei giorni e in primo luogo quelli che contribuirono a scatenare la rivolta contro l’arroganza dei potenti. Non accettiamo la rappresaglia di Stato; colpire questi compagni significa sferrare una pesante offensiva contro l’intero movimento.

Nel frattempo i responsabili dei massacri indiscriminati,  dell’incursione alla scuola Diaz, delle torture di Bolzaneto e dell' assassinio di Carlo Giuliani dormono sonni tranquilli e vengono premiati per le loro operazioni di "bassa" macelleria.

Riteniamo che sia una nostra precisa responsabilità esprimere solidarietà ai compagni condannati, denunciare e res    pingere questa manovra repressiva, rivendicare il valore delle giornate di Genova.

Riteniamo inoltre che in questo periodo di violenti attacchi da parte del sistema capitalista ai danni degli sfruttati, sia importante contrapporsi alla criminalizzazione di tutte quelle lotte che fuoriescono dai ristretti spazi del consentito…Criminalizzazione che passa anche attraverso le pesanti condanne attribuibili grazie all’utilizzo del reato di "devastazione e saccheggio".

Per queste ragioni è importante dare vita a una mobilitazione in sostegno ai condannati. Lanciamo quindi un appello di solidarietà internazionale per dare corso ad iniziative e azioni nella settimana precedente il processo.

Inoltre, invitiamo tutti a partecipare al presidio di solidarietà che si terrà il giorno dell’udienza presso la corte di cassazione di Roma, per fare sentire direttamente la nostra voce agli inquisitori.

06 -12 Luglio
Giornate di mobilitazione

13 Luglio
Presidio sotto la Corte di Cassazione a Roma

Bari. Bomba fascista al "Socrate occupato"

Tre potenti bombe carta di cui una inesplosa contro l'ex liceo Socrate di via Fanelli, ora adibito a presidio per l'emergenza abitativa dei migranti. Uno degli ordigni ha anche ferito gravemente al viso un ragazzo sudanese ospite della struttura. È questa la denuncia del collettivo di supporto alla causa, preoccupato per l'attentato a loro dire mirato, avvenuto nella notte tra il 23 e 24 giugno.

Prima è arrivato il lancio di sassi contro la facciata anteriore dell'edificio "per spingere i migranti che dormivano ad uscire per controllare cosa stesse succedendo" si legge nella nota, e poi sono state lanciate le tre bombe contro le finestre del pian terreno. Il giovane nordafricano che ha rischiato di perdere un occhio.
"Questa vigliaccata appartiene chiaramente ad una cultura fascista e razzista" scrive il collettivo che richiama l'attenzione alla coincidenza con il raduno nazionale di Forza Nuova tenutosi fino a qualche ora prima a Corato, con la presenza del leader Roberto Fiore. "Tutto ciò ci disgusta ma non ci spaventa - continua il comunicato - Il Socrate Occupato continuerà ad essere una casa, un diritto per i rifugiati politici che due anni e mezzo fa decisero di non voler più dormire al freddo in stazione, e nessun rigurgito fascista o razzista potrà impedirlo".

distrutto csoa corto circuito

Oggi martedì 26 giugno 2012 alle ore 5.30 un incendio di enormi proporzioni ha raso al suolo uno dei due padiglioni del C.S.O.A. Corto Circuito. In meno di un’ora le fiamme si sono propagate lungo l’intera struttura distruggendo completamente l’Osteria, la Sala Concerti e i laboratori della scuola popolare. Neppure l’intervento dei Vigili del Fuoco è stato sufficiente per tamponare l’entità del rogo.
Il danno subito è inestimabile e il padiglione non è in alcun modo recuperabile. Le cause tutt’ora non sono state accertate e in questo momento non vogliamo escludere nessuna ipotesi: per questo vogliamo che venga fatta immediatamente chiarezza sulla vicenda.

In quel padiglione vivevano il sudore, il coraggio, gli investimenti, i desideri di centinaia di persone che con passione hanno da vent’anni costruito un’esperienza unica. Un’esperienza fatta di auto reddito per chi lavora nell’Osteria Popolare offrendo ottimo cibo a prezzi contenuti e una rara occasione di socialità per il quartiere e non solo. Tanti tavoli per decine di ragazzi che tutti i pomeriggi studiano nella Scuola Popolare, praticando un modello di scuola differente, che parte dalla base. La “Sala Blu” che ogni settimana ospita concerti, presentazioni di libri, dibattiti e assemblee, scuole di danze popolari e salsa, una sala prove a disposizione di gruppi teatrali e musicali.
Il Corto Circuito costituisce da ventidue anni un punto di riferimento per il quartiere, per l’intera città di Roma e per tutti i movimenti che si sono proposti di immaginare un mondo diverso, è una delle realtà politiche che nella città rappresenta un polo di connessione per tanti e tante. Vogliamo che questa immensa risorsa che abbiamo prodotto grazie alla cooperazione e al lavoro di tutti non  diventi cenere!
Già 21 anni fa, un vile attacco fascista distrusse un padiglione del nostro centro sociale all’interno del quale morì Auro Bruni. Anche quella volta siamo ripartiti e sulle ceneri di quello spazio oggi vive il campo di calcetto dedicato ad Auro.
Oggi come allora nessuno ci fermerà, la ricostruzione è già ricominciata. Domani le attività riprenderanno, grazie alla solidarietà delle Cucine Popolari di tutta la città, con la festa di fine corsi della Palestra Popolare e una grande cena di sottoscrizione.
Già in queste ore abbiamo ricevuto centinaia di testimonianze di solidarietà. Abbiamo bisogno di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, credere che dalle ceneri del vecchio padiglione crescerà un’esperienza ancora più forte. Questa sfida la possiamo vincere solo tutti insieme. Insieme a coloro che in questi anni hanno attraversato il centro sociale, insieme agli atleti e alle atlete delle Palestre Popolari, agli studenti della scuola popolare, a tutti coloro che hanno gustato un piatto della nostra cucina, a tutti colori che hanno tirato un calcio nel campo di calcetto, a tutti quelli che hanno suonato, cantato recitato al Corto Circuito o che solo avrebbero voglia di farlo. Insieme a tutti i fratelli e le sorelle che abbiamo incontrato nelle piazze e nelle strade di tutto il mondo nelle lotte quotidiane contro le guerre, le ingiustizie e i potenti per costruire ora e adesso il nostro mondo possibile.
Vi invitiamo quindi a passare con la voglia di partecipare a questa sfida, aderendo alle iniziative di sostegno che stiamo definendo, sottoscrivendo il conto corrente per la ricostruzione, ma anche contribuendo con le vostre competenze, lavoro e anche solo con un sorriso!
PRIMI APPUNTAMENTI
Mercoledì 27 ore 20,00:
cena sociale di sottoscrizione a cura delle Cucine Popolari della città e festa conclusiva dei corsi della Palestra Popolare Corto Circuito con passaggi di cinture di kick boxing e saggio di salsa
Sabato 30 ore 19,00:
Presentazione del libro A Riot of my own di Stefano Dorigo e Pantaleo Elicio, partecipano: Nunzio D’Erme, Benedetto Vecchi ( il manifesto), Bruno Seghetti modera il Duka ( scrittore). Degustazione a cura di Social Wine, a seguire Valerio Mastrandrea, Saverio Raimondo e concerto live di Emilio Stella.
Invieremo aggiornamenti continuamente su facebook, twitter e sul sito, già da domani inizieremo ad organizzare momenti di lavoro collettivo, eventi e iniziative per ricostruire tutti insieme il Corto Circuito.
Per info 3294037069
Per contribuire alla campagna di ricostruzione del csoa Corto Circuito:
codice iban IT 43 O 03015 03200 000000125925 ; Causale: ricostruzione cortocircuito.
Bic: UNCRITMM

giovedì 14 giugno 2012

info


Da informa-azione: Alle 4 di questa mattina i carabinieri del ROS hanno fatto irruzione in una quarantina di abitazioni attuando l'operazione repressiva contro il movimento anarchico denominata "Ardire", ordinata dalla pm Manuela Comodi di Perugia: 10 arresti (8 in Italia, 1 in Germania e 1 in Svizzera) e 24 indagati.
Per quanto riguarda le misure cautelari in Germania e Svizzera, si tratta di due anarchici già sequestrati dallo Stato da diversi anni, G.P.  D.S. e M.C.
Tra i nomi degli indagati sono presenti anche molti compagni e compagne prigionieri/e in Grecia per il processo alla CCF.
Tra le abitazioni perquisite, ufficialmente in cerca di materiale esplodente, documenti informatici e cartacei, anche quella di un curatore di informa-azione, a cui hanno sequestrato, tra le altre cose, i computer necessari per l'aggiornamento del sito, e di due compagni di Culmine, tratti in arresto. Attendiamo maggiori notizie per comprendere nella sua interezza la portata e la strategia sottendente questa operazione repressiva. Non attendiamo invece ad esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i compagni e le compagne colpiti da perquisizioni, indagini e arresti.

Era la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008, quando i carabinieri di
Varese fermavano Giuseppe Uva e il suo amico Alberto. Giuseppe morì alle prime ore del mattino, in seguito al pestaggio subito nella caserma di via Saffi e ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) non autorizzato. Un omicidio di Stato che come quelli di Lonzi, Cucchi, Aldrovandi, vuole venire insabbiato e sterilizzato nei tribunali in cui il potere si auto-assolve.

Antifa


Novara: Corteo Antifascista

Il fascismo può sembrare qualcosa di vecchio, di inattuale, invece c’è, esiste ancora e si fa sentire bene soprattutto negli ultimi tempi in cui il futuro è incerto. Si fa sentire soprattutto in un contesto in cui non è più chiaro cosa sia il fascismo: si confonde nelle istituzioni, si nasconde dietro finti valori, si veste di qualunquismo appoggiato ai banconi dei bar.
I fascisti ci sono, esistono ancora e sono pericolosi. Pericolosi soprattutto per la loro capacità di confondersi bene tra movimenti politici istituzionali o sociali, senza contare il grande supporto che ricevono dai partiti affini. Facendo finta di avere scopi sociali, in realtà promuovono lo scontro più becero fra i cosiddetti “poveri” italiani e quelli di altre nazionalità con la scusa di dare lavoro e casa prima agli appartenenti alla nostra “nazione”, facendo aumentare l’odio razziale e non solo. Di sicuro è uno dei motivi per cui la sede di Casa Pound si trova nel quartiere popolare multietnico, vogliono porsi quasi come “un’ambasciata” italiana in una zona con una forte presenza di migranti nella città di Novara.
Il problema vero, e vogliamo ribadirlo, è tutta questa società che opprime TUTTI senza distinzione. Di sicuro non bastano raccolte di pane e cibo per gli abitanti di un quartiere per fare della socialità.

Il 9 giugno gli antifascisti di Novara hanno organizzato un corteo per le strade cittadine e un concerto serale in un quartiere popolare della città, in risposta ad un’iniziativa di Forza Nuova svolta lo stesso giorno nella provincia di Novara e in risposta a tutte le aggressioni di stampo fascista che stanno avvenendo in questo periodo in tutto il territorio nazionale.

Il corteo si è mosso per tutto il pomeriggio partendo dalla stazione e proseguendo lungo alcune delle strade principali della città e a ha visto la partecipazione della cittadinanza antifascista, numerose associazioni e molti compagni accorsi da altre città.
Il corteo è iniziato con un intervento in ricordo della madre di Valerio Verbano, scomparsa pochi giorni fa, e poi è proseguito con numerosi interventi per spiegare alla cittadinanza le motivazioni della manifestazione e raccontare quello che sta avvenendo a livello nazionale. Arrivati alla conclusione del percorso prestabilito, il corteo intendeva con convinzione proseguire verso la sede cittadina di Casa Pound distante circa 200 metri da dove si sarebbe concluso il corteo e svolto il concerto, ma un ingente dispiegamento delle forze dell'ordine ha impedito il proseguimento che si è concluso con un blocco del traffico per circa un’ora, con il corteo schierato davanti agli agenti di polizia pronti per proseguire. In lontananza si vedevano circa una ventina di fascisti fuori dalla loro sede protetti dalle forze dell’ordine.
Sciolto il corteo la giornata è proseguita con un concerto terminato poi in tarda serata.

Durante la giornata c’è stata una buona risposta da parte della cittadinanza ed è stata una dimostrazione ben riuscita, da parte degli antifascisti, che la lotta contro il fascismo non è finita e non si è nemmeno calmata. Gli antifascisti a Novara sono sempre pronti a dare una risposta ad ogni azione da parte dei fascisti e a portare avanti le proprie iniziative.
La lotta antifascista autorganizzata non si ferma.

antifascisti novaresi

martedì 5 giugno 2012

CONCERTO ANTIFA


ASSEMBLEA PUBBLICA


Il 9 giugno 2012 avrà luogo un raduno fascista in provincia di Novara. In quanto antifascisti esprimeremo il nostro dissenso verso questa massa di nostalgici e verso tutti quelli che, non per forza in modo diretto, permettono a questi gruppi di radicarsi in città.
Il giorno stesso verrà lanciata un’iniziativa contro la presenza dei fascisti a Novara e contro ogni forma di fascismo ovunque. La giornata prevede un corteo al pomeriggio seguito da un concerto con banchetti e materiali informativi all’area mercato di S.Agabio.
INTANTO INVITIAMO LA CITTADINANZA ALL’ASSEMBLEA PUBBLICA CHE SI TERRÀ GIOVEDÌ 7 GIUGNO ALLE h 09.00 PRESSO LA SALA DI QUARTIERE DI VIA MONTE SAN GABRIELE 19/C PER DISCUTERE DELLE TEMATICHE DELL’INIZIATIVA.